Emergenza lavoratori stagionali in provincia di Messina. A lanciare l’allarme sulle difficoltà a cui andranno incontro gli stagionali del turismo, commercio e servizi a seguito della nuova normativa del Jobs Act è la Fisascat Cisl di Messina.
“Una platea immensa – sostiene Pancrazio Di Leo, segretario provinciale della Fisascat – se consideriamo che dall’ultimo dato disponibile sono stati ben 14992 i lavoratori che hanno usufruito della vecchia Aspi, ovvero dell’indennità di disoccupazione”.
Con l’introduzione della Naspi (nuova assicurazione sociale per l'impiego), cioè del sussidio per i senza-lavoro istituito con il Jobs Act, a partire dal primo maggio, per poter incassare la nuova indennità occorrerà lavorare almeno 30 giorni nell'ultimo anno e avere alle spalle più di 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni.
In un territorio provinciale come quello di Messina che vive di turismo estivo e in cui i contratti sono a tempo determinato, il problema è un altro. “Non tutti sanno – spiega Di Leo – che dal primo maggio per ottenere tre mesi di sussidio si dovrà lavorare almeno 6 mesi e quindi non sarà possibile coprire il proprio reddito per tutto l’anno, in quanto si percepirà solo la metà dei mesi lavorati. Per ottenere le 12 mensilità si dovrà lavorare almeno 8 mesi, ma nella stragrande maggioranza dei casi le aziende non riescono a coprire le otto mensilità di lavoro”.
“È diventata un’esigenza imprescindibile” conclude Di Leo che rilancia la necessità di convocare al più presto a livello provinciale un tavolo tecnico che coinvolga tutte le associazioni degli albergatori, dei lavoratori, dei comuni e degli enti interessati, per attivare tutte quelle azioni sinergiche e necessarie a realizzare iniziative che possano rilanciare il settore del turismo e destagionalizzare l’offerta in provincia di Messina.
Contemporaneamente la Fisascat Cisl si è attivata a livello nazionale per evidenziare il problema e chiedere di attuare i correttivi necessari per poter evitare un danno economico per i lavoratori stagionali e per l’economia locale delle zone turistiche

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