A Taormina è crisi e gli alberghi iniziano a
licenziare Fisascat:situazione allimite
licenziare Fisascat:situazione allimite

Situazione sempre più difficile per i lavoratori del turismo a Taormina (Me). La crisi sta mettendo in ginocchio una delle storiche mete turistiche italiane che vede un calo vertiginoso delle presenze e con gli alberghi a cinque stelle che cominciano a licenziare. ”Si parla sempre della necessità di destagionalizzare Taormina ma la crisi nel settore alberghiero sta determinando il serio rischio che la città venga invece stagionalizzata”. Questo il monito lanciato da Pancrazio Di Leo, segretario generale della Fisa scat Cisl di Messina, che fa il punto sullo stato di salute delle imprese ricettive ma, soprattutto, sui tanti lavoratori per i quali è a rischio la disoccupazione e adesso anche il futuro. Mancato diritto all’indennità, pagamenti in ritardo, e le proprietà che potrebbero trasformarsi in aziende stagionali: il quadro è poco confortante. ”Ci sono strutture che hanno lavorato, garantendo i 6 mesi di occupazione necessari per accedere all’indennità di disoccupazione -spiega Di Leo -ma anche altri alberghi di Taormina dove non sono stati raggiunti nemmeno i tre mesi né, dunque, le 78 giornate minime lavorative. Si sono ormai ridotti i periodi lavorativi e di conseguenza il personale che nel 2010, ad esempio, aveva fatto 5 mesi, non raggiungendo nell’anno in corso ulteriori 7 mesi (cioè le 52 settimane necessarie), non potrà conteggiare i 12 mesi complessivi che occorrono nell’arco del biennio per avere diritto all’indennità ordinaria. In molti prenderanno la disoccupazione requisiti ridotti. Passando dalla
ordinaria alla ridotta, in pratica, ci sarà una sensibile perdita di salario per il lavoratore e quindi si avrà un importo ridotto, rispetto all’ordinaria, di mille euro sui tre mesi e circa 1.800 sui sei mesi. Gli importi percepiti non possono bastare per vivere nei mesi invernali”. La crisi, dunque, continua e non accenna a rallentare per queste ragionila Fisa scat ritiene che occorra intervenire subito. ”Quest’anno sono stati stipulati dagli alberghi contratti in scadenza a ottobre ma anche altri che si sono conclusi già a settembre. Vorremmo capire cosa intende fare l’Associazione Albergatori di Taormina aggiunge Di Leo -. Il nostro non è allarmismo: il rischio è che le strutture ricettive si trasformino in aziende stagionali e che poi i lavoratori degli hotel vengano licenziati o che vengano trasformati i loro contratti. Ci sono aziende, anche a 5 stelle, che pur avendo presentato richiesta all’Inps e Ebrts per l’indennità prevista, ”sospensione e cassa integrazione”, ad oggi hanno i propri lavoratori ancora in attesa di percepire le somme dovute. In particolare la cassa integrazione in deroga accolta dalla Commissione regionale con decorrenza da inizio 2011. Ci sono lavoratori che non sono stati pagati e vivono, insieme alle loro famiglie, spesso monoreddito, una condizione di estremo disagio”. Per il sindacato, quindi, occorre lavorare per soluzioni risolutive e una reale e fattiva presa di coscienza dell’effettivo stato delle cose. ”Per questo abbiamo già chiesto una convocazione urgente della Commissione paritetica: la situazione sta diventando esplosiva -conclude Di Leo -. In caso di trasformazione delle aziende, in pratica, non vi sarebbe più la garanzia del posto occupazionale con contratto a tempo indeterminato e si passerebbe, invece, a contratti a tempo determinato. Noi non consentiremo alle aziende di poter dire che gli enti non permettono l’apertura delle procedure di sospensione e che, quindi siano costretti ad attuare il passaggio a strutture stagionali per poi licenziare i lavoratori o modificare i loro rapporti.
ordinaria alla ridotta, in pratica, ci sarà una sensibile perdita di salario per il lavoratore e quindi si avrà un importo ridotto, rispetto all’ordinaria, di mille euro sui tre mesi e circa 1.800 sui sei mesi. Gli importi percepiti non possono bastare per vivere nei mesi invernali”. La crisi, dunque, continua e non accenna a rallentare per queste ragioni
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