giovedì 4 dicembre 2014

A Firenze la prima manifestazione nazionale della Cisl


A Firenze la prima manifestazione nazionale della Cisl 
Furlan al Governo: "Serve un grande patto sociale per lo sviluppo e la crescita. Ma anche l'Europa deve cambiare



'Con la CISL, per cambiare la legge di stabilitàe la 
politica economica del Governo'

Firenze, 2 Dicembre 2014- "Siamo qui alla Leopolda perché vogliamo che queste mura che hanno ascoltato finanzieri e industriali ascoltino oggi, invece, la voce dei lavoratori e delle lavoratrici. La Leopolda non è un posto d'élite, ma è un luogo del lavoro, non è soltanto una stazione, qui c'era anche la lavorazione dei pacchi delle poste. E nei luoghi di lavoro hanno diritto innanzitutto a parlare i lavoratori e le lavoratrici".
Lo ha detto il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan oggi a Firenze alla Stazione della Leopolda dove si è svolta la manifestazione nazionale "Per il lavoro, per il sociale" la prima delle tre manifestazioni con le quali la Cisl, dopo lo sciopero del pubblico impiego svoltosi nella giornata di ieri, vuole sollecitare il Governo ad apportare modifiche a Jobs Act e legge di stabilità, per una vera svolta nella politica economica del Paese.
Oggi a Firenze, domani sarà la volta di Napoli e poi Milano il quattro dicembre.
"Abbiamo scelto questa regione - ha spiegato Furlan nel suo intervento - perché non dimentichiamo che un anno fa sette lavoratori cinesi sono bruciati vivi, in un paese che sta dimenticando l'essenza del lavoro. Quando non c'è lavoro manca anche la dignità ed è per questo che non riteniamo sufficiente lo sciopero generale. Non basta, serve una mobilitazione continua". 
Furlan parla quindi della necessità di cambiare innanzitutto il fiscal compact "per avviarci verso un'Europa dello sviluppo, del lavoro e del sociale. O vogliamo che resti l'Europa delle finanze? Anche questa vecchia Europa deve cambiare attraverso il mondo del lavoro" sottolinea.
"Nel nostro Paese - osserva poi la leader della Cisl - si discute tanto di regole, ma non è con le regole che si crea occupazione, ma utilizzando le risorse per lo sviluppo. Stiamo perdendo quote della nostra produttività, per questo dobbiamo investire sulla crescita e per farlo ci vogliono le risorse. Dove le prendiamo? Là dove c'è evasione e corruzione dove ci sono ladrocini a scapito del mondo del lavoro.Dobbiamo rendere sano questo paese con una guerra senza frontiere all'evasione" perché "a pagare sono sempre i soliti noti: i lavoratori dipendenti e i pensionati. Il livello di evasione e di elusione fiscale è oggi scandaloso: 120 miliardi di euro all'anno che sfuggono alle casse dell'erario, secondo la Corte dei conti, senza contare poi i 70 miliardi di corruzione che prolifera indisturbata nel nostro paese - ha osservato ricordando che "questa è la realta' che oggi anche la Corte dei Conti ha fotografato in maniera inequivocabi
"Per questo la Cisl non resterà ferma: abbiamo la nostra proposta di riforma fiscale e su quella siamo pronti a raccogliere le firme tra i cittadini e nei posti di lavoro per una legge di iniziativa popolare che cambi dalle fondamenta il sistema fiscale italiano, attraverso un riequilibrio vero tra lavoro dipendente ed autonomo, e tra il livello della tassazione nazionale e quella locale che oggi è totalmente fuori controllo".
Ricorda poi che ci sono ancora 18 mld dei fondi comunitari da investire: "Vogliamo sapere come il Governo intende utilizzare queste risorse e se siamo in grado di fare una programmazione investendo in infrastrutture, ricerca, formazione e innovazione. Ma per farlo ci vuole un grande patto sociale: altro che da soli o occupando le fabbriche. Noi le fabbriche le vogliamo occupate perché questo è il ruolo del sindacato".
Dunque per Furlan "ci vuole una grande coesione sociale. Basta polemiche non è così che si costruisce il futuro del Paese. Non siamo un movimento di opinione siamo e vogliamo essere solo un sindacato che vuole dare speranza ai tanti giovani e dare risposte a lavoratori e ai pensionati verso i quali oggi manca un vero segno di attenzione. Non permetteremo a nessuno di non riconoscere il valore del sindacato, del lavoro e il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori".
E poi i tagli ai patronati: "Non ci stiamo - avverte - per merito loro i cittadini e le cittadine hanno servizi gratis". E dice no all'aumento delle tasse sui fondi della pensione integrativa: "Vadano a prendere le risorse dai grandi patrimoni".
Il Jobs act? "Vedremo i decreti attuativi. La legge è molto larga, ed è nei decreti attuativi che si vedono davvero le cose concrete. Nel frattempo "aspettiamo la convocazione" promessa ai sindacati dal premier Matteo Renzi e dal ministro Giuliano Poletti "per valutare punto per punto come questi decreti vogliano realizzare la legge. Quello che chiediamo al governo e che intendiamo verificare è se il contratto a tutele crescenti e a tempo indeterminato annulla i falsi Co.co.co, le false partita Iva, tutta questa strumentazione del mercato del lavoro oggi presente, che in realtà copre un falso lavoro autonomo, vero lavoro subordinato, mal pagato e mal tutelato".
Quanto alla riforma Fornero per Furlan il governo dovrebbe mettere mano alla riforma convocando le parti sociali. "Rifare una legge pensionistica è qualcosa di un po' più complesso di dire sì o no a un referendum" ha aggiunto in riferimento alla proposta della Lega Nord di indire un referendum per abrogare la legge Fornero. "Prima del referendum, il governo, invece di dare giudizi negativi sulla riforma Fornero, si decida a rimetterci le mani. Cosa aspetta a riunire le parti sociali e vedere come va corretta quella legge?".

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