A Firenze la prima manifestazione nazionale della Cisl
Furlan al Governo: "Serve un grande patto sociale
per lo sviluppo e la crescita. Ma anche l'Europa deve cambiare
'Con la CISL , per cambiare la legge
di stabilitàe la
politica economica del Governo'
Firenze, 2 Dicembre 2014- "Siamo qui alla
Leopolda perché vogliamo che queste mura che hanno ascoltato finanzieri e
industriali ascoltino oggi, invece, la voce dei lavoratori e delle lavoratrici.
La Leopolda
non è un posto d'élite, ma è un luogo del lavoro, non è soltanto una stazione,
qui c'era anche la lavorazione dei pacchi delle poste. E nei luoghi di lavoro
hanno diritto innanzitutto a parlare i lavoratori e le lavoratrici".
Lo ha detto il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan oggi a Firenze alla Stazione
della Leopolda dove si è svolta la manifestazione nazionale "Per il
lavoro, per il sociale" la
prima delle tre manifestazioni con le quali la Cisl , dopo lo sciopero del pubblico impiego svoltosi nella giornata di ieri, vuole
sollecitare il Governo ad apportare modifiche a Jobs Act e legge di stabilità,
per una vera svolta nella politica economica del Paese.
Oggi a Firenze, domani sarà la volta di Napoli e
poi Milano il quattro dicembre.
"Abbiamo scelto questa regione - ha
spiegato Furlan nel suo intervento -
perché non dimentichiamo che un anno fa sette lavoratori cinesi sono bruciati
vivi, in un paese che sta dimenticando l'essenza del lavoro. Quando non c'è
lavoro manca anche la dignità ed è per questo che non riteniamo sufficiente lo
sciopero generale. Non basta, serve una mobilitazione continua".
Furlan parla quindi della necessità di cambiare
innanzitutto il fiscal compact "per avviarci verso
un'Europa dello sviluppo, del lavoro e del sociale. O vogliamo che resti
l'Europa delle finanze? Anche questa vecchia Europa deve cambiare attraverso il
mondo del lavoro" sottolinea.
"Nel nostro Paese - osserva poi la leader
della Cisl - si discute tanto di regole, ma non è con le regole che si crea
occupazione, ma utilizzando le risorse per lo sviluppo. Stiamo perdendo quote
della nostra produttività, per questo dobbiamo investire sulla crescita e per
farlo ci vogliono le risorse. Dove le prendiamo? Là dove c'è evasione e corruzione
dove ci sono ladrocini a scapito del mondo del lavoro.Dobbiamo rendere sano questo paese con una guerra
senza frontiere all'evasione" perché "a pagare sono sempre i soliti
noti: i lavoratori dipendenti e i pensionati. Il livello di evasione e di elusione
fiscale è oggi scandaloso: 120 miliardi di euro all'anno che sfuggono alle
casse dell'erario, secondo la
Corte dei conti, senza contare poi i 70 miliardi di
corruzione che prolifera indisturbata nel nostro paese - ha osservato
ricordando che "questa è la realta' che oggi anche la Corte dei Conti ha
fotografato in maniera inequivocabi
"Per questo la Cisl non resterà ferma:
abbiamo la nostra proposta di riforma fiscale e su quella siamo pronti a
raccogliere le firme tra i cittadini e nei posti di lavoro per una
legge di iniziativa popolare che
cambi dalle fondamenta il sistema fiscale italiano, attraverso un riequilibrio
vero tra lavoro dipendente ed autonomo, e tra il livello della tassazione
nazionale e quella locale che oggi è totalmente fuori controllo".
Ricorda poi che ci
sono ancora 18 mld dei fondi comunitari da investire:
"Vogliamo sapere come il Governo intende utilizzare queste risorse e se
siamo in grado di fare una programmazione investendo in infrastrutture,
ricerca, formazione e innovazione. Ma per farlo ci vuole un grande patto sociale: altro che da soli o occupando le
fabbriche. Noi le fabbriche le vogliamo occupate perché questo è il ruolo del
sindacato".
Dunque per Furlan "ci vuole una grande coesione
sociale. Basta
polemiche non è così che si costruisce il futuro del Paese. Non siamo un
movimento di opinione siamo e vogliamo essere solo un sindacato che vuole
dare speranza ai tanti giovani e dare risposte a lavoratori e ai pensionati verso i quali oggi manca un vero segno
di attenzione. Non permetteremo a nessuno di non riconoscere il valore del
sindacato, del lavoro e il protagonismo delle lavoratrici e dei
lavoratori".
E poi i tagli ai patronati: "Non ci stiamo
- avverte - per merito loro i cittadini e le cittadine hanno servizi gratis".
E dice no all'aumento delle tasse sui fondi della pensione integrativa:
"Vadano a prendere le risorse dai grandi patrimoni".
Il
Jobs act? "Vedremo i decreti
attuativi. La legge è molto larga, ed è nei decreti attuativi che si vedono
davvero le cose concrete. Nel frattempo "aspettiamo la convocazione"
promessa ai sindacati dal premier Matteo Renzi e dal ministro Giuliano Poletti
"per valutare punto per punto come questi decreti vogliano realizzare la
legge. Quello che chiediamo al governo e che intendiamo verificare è se il
contratto a tutele crescenti e a tempo indeterminato annulla i falsi Co.co.co,
le false partita Iva, tutta questa strumentazione del mercato del lavoro oggi
presente, che in realtà copre un falso lavoro autonomo, vero lavoro subordinato,
mal pagato e mal tutelato".
Quanto alla riforma Fornero per Furlan il governo dovrebbe
mettere mano alla riforma convocando le parti sociali. "Rifare una legge
pensionistica è qualcosa di un po' più complesso di dire sì o no a un
referendum" ha aggiunto in riferimento alla proposta della Lega Nord di
indire un referendum per abrogare la legge Fornero. "Prima del referendum,
il governo, invece di dare giudizi negativi sulla riforma Fornero, si decida a
rimetterci le mani. Cosa aspetta a riunire le parti sociali e vedere come va
corretta quella legge?".

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